ARCES VIADANA e Ader, visita a bellezze di Mantova per rinsaldare il rapporto con la Calabria.

Il Presidente Giuseppe Guarino ed il vice Giovanni Frijio hanno informato sulle attività di volontariato che svolge l'Arces ormai da quasi dieci anni nel viadanese. I dirigenti dell’A.D.E.R., con il Presidente Francesco Maria Fazio insieme al Segretario Claudio Caiola ed al Tesoriere Luigi Maida.

Il 2 giugno, proprio nel giorno della Festa della Repubblica, si è tenuto un importante incontro fra l’Associazione Dipendenti Ente Regione Calabria (che consta di mille soci oltre i familiari) e l’Arces di Viadana. Il cordiale incontro di accoglienza è avvenuto a seguito di contatti intrapresi precedentemente. La giornata si è svolta come da programma con la visita alle bellezze culturali della Città di Mantova: Palazzo Te, Palazzo Ducale, Cattedrale, etc.

Nell’occasione della gradita presenza, si è proceduto a momenti di scambi di idee e di informazioni fra le due Associazioni. Il Presidente Giuseppe Guarino ed il vice Giovanni Frijio hanno informato sulle attività di volontariato che svolge l’Arces ormai da quasi dieci anni nel viadanese. I dirigenti dell’A.D.E.R., con il Presidente Francesco Maria Fazio insieme al Segretario Claudio Caiola ed al Tesoriere Luigi Maida, seppure a conoscenza della forte presenza numerica di comunità calabresi in Lombardia ed Emilia Romagna, disconoscevano il lodevole operato di tante associazioni, quale l’Arces (iscritta sia al Registro del Volontariato della Regione Calabria che a quello Lombardo), che opera a livello socio-culturale garantisce l’assistenza a tante famiglie in difficoltà economiche.

“Da questa esigenza primaria – spiega Guarino – nasce la proposta di intensificare concretamente il rapporto fra le associazioni e le comunità dei calabresi nelle regioni Lombardia ed Emilia. Lo scambio di idee ha toccato inevitabilmente il tema della crisi economica e delle difficoltà che i calabresi ed in generale i meridionali incontrano in questi ultimi anni. Costretta ad emigrare verso le regioni del nord, divenendo fenomeno storico contraddittorio e strutturale, la forza lavoro del sud oggi è costretta o al rientro forzato oppure alla ripresa della via dell’emigrazione verso l’estero. Infine, ulteriore difficoltà per la gente del sud la diffusa generalizzazione di fenomeni di criminalità. Per prevenire questi stati di disagio è necessario costruire insieme percorsi di conoscenza reciproca affinché nascano le dovute distinzioni fra condanne riconducibili all’azione di criminalità dalle dinamiche sociali del paese. La stragrande maggioranza dei cittadini della Calabria cosi come quelli della Lombardia ed Emilia Romagna è gente onesta e laboriosa”.

 

Wm-f.lotito