ARCES VIADANA, comunicato stampa del 06/07/2025

ARCES VIADANA ODV ESPRIME LA SOLIDARIETÀ AL SINDACO ED AI CITTADINI DI CUTRO ONESTI EMIGRATI, NATII E RESIDENTI A REGGIO EMILIA. ALL’UFFICO UNAR AI LORO DIRIGENTI Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.

OGGETTO: Segnalazione discriminazioni a Reggio Emilia, contro una comunità etnica. Milioni di cittadini meridionali sono stati per oltre mezzo secolo, parte integrante della vita economica delle regioni del nord, e hanno partecipato con il lavoro, al loro arricchimento. Le regioni del nord hanno favorito e sotto valutato l’infiltrazione mafiose nella economia e nella pubblica amministrazione, pensando che fosse cosa loro, cioè dei meridionali, fino a quando si sono scoperte le connivenze del mondo economico, politico e istituzionale che hanno ridotto i confini fra legalità e illegalità. Ma a Reggio Emilia si continua a demonizzare una comunità etnica minoritaria come se fosse unica responsabile di quello che è successo. Siamo ritornati alle trappole identitarie che individuano i lavoratori meridionali come portatori del male, invece sono quelli che sopportano i maggiori disagi, conseguenti alle pratiche invasive dei mafiosi. La stragrande maggioranza dei cittadini a Reggio, non hanno comportamenti discriminatori, ma le discriminazioni esistono, a cominciare dalla teoria di diversità antropologica, fino ad arrivare ad affermare che i meridionali sono “ esseri inferiori”, ma quella riteniamola pure una boutade. Reggio Emilia è stata la città che ha dato tanto alla lotta contro il fascismo, tanto sangue e tante vite umane, per questa repubblica democratica e per questa costituzione. Ma proprio perché ha combattuto le discriminazioni di quella ideologia fascista che individuava il nemico da distruggere, nelle comunità minori. Proprio per quel suo glorioso passato, Questa città non può permettere che si faccia ancora pratica di quella ideologia. Da diversi anni vi sono sintomi di intolleranza e/o di discriminazioni verso una intera comunità etnica, dal rifiuto di rapporti istituzionali ( e già questo è contro principi e valori della costituzione) con l’amministrazione del comune di Cutro, al rifiuto di ospitare a Reggio E. la manifestazione su Diego Tajani, cutrese è primo politico a denunciare le mafie, al rifiuto di una targa ricordo su Peppino Impastato da parte di una associazione, insomma discriminazioni umilianti ed offensive. La politica vuole nascondere le sue decennali colpe, scaricandole tutte sui calabresi per promuovere la propria immagine. Politici che vivono in una illusoria presunzione di superiorità politica, pretendendo di condizionare i rapporti di potere con altre comunità, violando l’articolo 3 della costituzione, in un paese che non ha ancora trovato la giusta dimensione di stato. Tanti cittadini segnalano la disperazione di numerosi piccoli imprenditori, che fanno notare qualche dubbio sul trattamento dei diritti costituzionali, tanti imprenditori lamentano di non poter parlare neanche per porre dei dubbi, per non essere accusati di vittimismo. Fino alla proposta di ex prefetto di Reggio Emilia, di cambiare il nome di una via intitolata a Cutro, una proposta che oltre ad essere discriminatoria è anche umiliante ed offensiva verso tutta quella comunità. Chiedere di eliminare via Cutro, considerando le motivazione addotte, significa colpevolizzare tutta la comunità, e questa è una violazione di principi e valori della costituzione, in quanto appartiene ad un concetto ideologico fascista. La carta europea dei diritti umani sancisce il divieto di discriminazione, e vincola le istituzioni a far rispettare il diritto di parità di trattamento. L’ufficio preposto a tale funzione è stato costituito nel 2003 a seguito della direttiva europea che impone ad ogni stato membro, di attivare l’ufficio Unar. A Reggio Emilia il clima discriminatorio è ormai evidente e la frattura alimentata da una politica irresponsabile, sta diventando irreparabile, riportando indietro i processi di integrazione. L’Italia deve ancora fare i conti con il razzismo, come si rileva dai dati UNAR e ISTAT, non solo verso gli stranieri e rom, ma evidentemente anche verso comunità etniche interne. L’ideologia fascista non è morta, vive ancora nel grembo della nostra società pronta a risvegliarsi, quando qualcuno ha bisogno di buttare fango su intere comunità per promuovere la propria immagine. L’ex prefetto di Reggio godeva di stima per quello che ha fatto quando svolgeva la sua funzione di prefetto, non si comprende invece quella proposta che contrasta, non solo con principi e valori della costituzione, ma manifesta una condivisione con ideologia fascista di colpevolizzare comunità minori. Non vogliamo credere che lei volesse fare apologia di ideologia fascista, ma questo è l’effetto che ha prodotto. Ma se lei non crede che tutti i cutresi siano mafiosi, farebbe bene a chiarire. L’UNAR = ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, è deputato dallo stato italiano ad operare per garantire il diritto di parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine etnica, razziale, religiosa e di identità di genere. Quindi chiediamo all’ufficio per la promozione antidiscriminatoria, di svolgere inchiesta per verificare l’esistenza di fenomeni discriminatori nei confronti della comunità cutrese e di adoperarsi per la rimozione delle discriminazioni fondate sulle origini etniche. Di occuparsi di monitorare cause e fenomeni connessi ad ogni tipo di discriminazione, di fornire assistenza concreta alle vittime ed alle associazioni che ne fanno richiesta. Chiediamo all’ufficio di attivarsi per il ripristino del rispetto della dignità di una intera comunità colpevolizzata e discriminata indistintamente, coinvolgendo tutte le autorità ed istituzioni competenti .

Wm-f.lotito